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in italiano solo: Specie, in pericolo?, segnalare …

Trasformazione del paesaggio

"È proprio peccato. Non ci sono praticamente più né lucciole né donnole", racconta un vecchio contadino della Svizzera orientale. Per lui, come per Pier Paolo Pasolini e per numerose altre persone che seguono il cambiamento del paesaggio culturale, la scomparsa delle lucciole è addirittura simbolo dell''impoverimento stesso del paesaggio nel corso degli ultimi decenni.

Un sondaggio della rivista romanda "La Salamandre" dell'anno 2001 ha però riportato quasi 1000 avvistamenti di lucciole in quella regione.

 

La Salamandre, giugno 2011
La Salamandre, giugno 2011

Si può quindi affermare che la situazione non è poi così grave?

Mancano ricerche sistematiche sulla diffusione in passato e attuale delle lucciole centroeuropee. Numerose osservazioni puntuali giungono però alla conclusione che decenni fa le lucciole erano molto più frequenti e ampiamente diffuse rispetto ad oggi.

La diminuzione degli avvistamenti di lucciole dipende da un lato dagli osservatori e dalle osservatrici, dall’altro dalle lucciole: Le segnalazioni dalla Svizzera romanda dimostrano che gli avvisi di presenza delle lucciole provengono soprattutto dagli abitanti dell'ambiente urbano densificato?
Generalmente si tratta di situazioni nelle quali noi, di notte e a piedi, ci fermiamo in luoghi non illuminati, che con l'utilizzo di mezzi di trasporto e in seguito all'aumento dell'illuminazione arteficiale sono diventati rari.

La riscontrata diminuzione (delle lucciole) non è ciò malgrado un "costrutto dell'osservazione":

Il vecchio paesaggio dal quale le lucciole avevano tratto grande vantaggio è scomparso.
I meccanismi che portarono alla sparizione delle lucciole non sono stati documentati in modo esatto.
Tuttavia, come per la maggior parte delle specie in via d'estinzione, è la distruzione dell’habitat che ha maggiormente contribuito al crollo delle popolazioni di questi insetti.

Le lucciole dipendono da particolari strutture, formazioni vegetative rade e aperte, spesso adiacenti a zone ombrose e favorevoli alle lumache; ed è esattamente questo tessuto di zone limitrofe nel paesaggio precedentemente diviso in piccole parcelle che ha ceduto il posto a superfici agricole funzionali e monotone. Con l'intensificazione dell'utilizzo del suolo e l'abbandono delle piccole strutture paesaggistiche l'ambiente si ristringe per le lucciole.
Le lucciole difficilmente trovano luoghi dove vengano soddisfatti i loro bisogni, sia durante lo stadio larvale (lungo un anno), sia durante il corto periodo del volo. E anche se questi luoghi esistono, gli insetti non riescono a raggiungerli: le femmine, incapaci di volare, non percorronolunghe distanze. Una colonizzazione o un ripopolamento di habitat appropriati diventa quasi impossibile dopo la perdita del delicato collegamento paesaggistico reticolare reso possibile dalle zone limitrofe.

I fattori che rendono in loco la vita difficile alle lucciole sono molteplici:
la coltivazione e la compattazione del suolo danneggiano le uova e le larve; le sostanze velenose contro gli insetti e le lumache possono nuocere alle lucciole direttamente o indirettamente; praterie artificiali concimati creano fino ai bordi del bosco un microclima sfavorevole per le lucciole; la varietà delle lumache diminuisce e antichi habitat delle lucciole vengono semplicemente sigillati ed edificati, fatto che in Svizzera annualmente corrisponde a una superficie della grandezza del lago di Walenstadt.

Inquinamento luminoso

Che influenza ha l’Inquinamento luminoso sulle lucciole? Nuoce la luce artificiale alle lucciole?

A prima vista, emerge un quadro confuso: da un lato conosciamo situazioni dove la popolazione delle lucciole diminuisce con l'aumentare della luce artificiale, dall’altro conosciamo casi in cui lucciole femmine brillano proprio nel fascio di luce di lampade accese tutta la notte. E, su larga scala, la mappa dei luoghi di ritrovamento congruisce ampiamente con la mappa dell'inquinamento luminoso.

Sarebbe però sbagliato concludere che le lucciole vengano favorite dall'inquinamento luminoso. La mappa dell'inquinamento luminoso mostra i luoghi in cui vivono molte persone. Naturalmente, in queste zone, un avvistamento di lucciole è molto più probabile che in zone scarsamente popolate. Già un confronto con la cartografia su scala ridotta, come è stato fatto per la città di Zurigo, mostra che gli habitat delle lucciole si trovano in zone pubbliche o private non illuminate. Ma anche questo fatto non può essere frettolosamente interpretato (per esempio pensando che la luce artificiale sfavorisca direttamente le lucciole). Questo poiché i loro habitat preferiti, come le radure dei boschi, le gole dei ruscelli e i vecchi giardini delle ville, si differenziano dalle zone fortemente illuminate anche per altri fattori che non centrano con lo stato d’illuminazione.  

Inquinamento luminoso in Europa (NASA Earth Observatory/NOAA NGDC)
Inquinamento luminoso in Europa (NASA Earth Observatory/NOAA NGDC)

Quindi, per fare un po' di luce su questo argomento, l'influenza della luce artificiale deve essere studiata in un ambiente in cui le aree illuminate e quelle non illuminate vicine possono essere confrontate in un habitat altrimenti molto simile. Una situazione del genere si può trovare a Biberstein (AG), dove in un quartiere residenziale ricco di strutture vegetative lungo un sentiero pedonale curvilineo (lungo un ruscello) aree luminose (illuminate dai lampioni) si alternano a tratti non illuminati e scuri.

 

Il quadro che segue emerge dalle osservazioni di una residente locale - Ursula Moor - che per diversi anni ha cartografato le lucciole (in particolare le femmine della specie Lampyris noctiluca) in quasi tutte le notti d'estate, e dalle indagini di Beat Rüttimann e Stefan Ineichen nel 2009 e nel 2010 (pubblicazione 2012).

 

- Le femmine non si lasciano influenzare dalla luce artificiale nella scelta dei loro luoghi dove brillare, anzi si può addirittura osservarle ammassate nel chiarore dei lampioni.

- I maschi delle lucciole evitano per contro gli spazi illuminati dal cono di luce dei lampioni.

Con le trappole a luce LED non si è mai riuscito a catturare dei maschi direttamente sotto i lampioni. La cattura è invece riuscita spesso (in proporzione) negli spazi scuri tra i questi ultimi. Quando per tre notti si è potuto spegnere la luce sul luogo d’osservazione, parecchi maschi sono comparsi sotto i lampioni (spenti).

 

Questo significa che le zone illuminate rappresentano delle zone grigie nel paesaggio riproduttivo, poiché lì le femmine, indifferenti all’illuminazione, non sono raggiunte in volo dai maschi intimiditi dalla luce, e di conseguenza dopo circa due settimane muoiono senza che ci sia stato l'accoppiamento. Ciò può compromettere il successo riproduttivo di una popolazione, e può portarla in certi casi anche fino all'estinzione.

 

Anche l'attività delle larve è evidentemente influenzata dalla luce: le larve della Lampyris noctiluca si attivano solo col raggiungimento di una certa oscurità. Ciò conferma un lavoro pubblicato nel 2012 (Gunn & Gunn 2012) che studia a Norfolk in Inghilterra la correlazione tra l'attività delle larve di lucciola e il ciclo lunare e riporta che le larve mostrano un'attività più bassa durante la luna piena. Poichè lo skyglow - il riflesso della luce urbana sulla cappa di nubi - può raggiungere l'intensità luminosa della luna piena, è possibile che esista un effetto negativo dell'inquinamento luminoso sulla popolazione delle lucciole anche per quanto riguarda l’attività delle larve.

Per quanto riguarda l'attività luminosa delle femmine non fu possibile tuttavia dimostrare nessun tipo di dipendenza dalla fase lunare.

 

Questi studi sul terreno confermano ciò che H. H. Schwalb aveva riscontrato in laboratorio decenni fa (1961): Schwalb osservò che i maschi di lucciole vengono attratti da un'intensità luminosa bassa. La luce intensa invece li scaccia, così come il chiarore (già della luna piena!) inibisce totalmente l'attività delle larve.

Tuttavia si possono spesso incontrare larve adulte anche durante il giorno:

È possibile che le larve adulte prima dell'incrisalidamento cerchino luoghi per la trasformazione in crisalide in aree di transizione, argini e sui bordi delle siepi, lungo tragitti che alla luce del giorno vengono ripetutamente osservati in questa fase. Quando gli insetti si schiudono dopo la fase di impupamento, le femmine rimangono sul posto anche se si trovasse sotto la luce di una lampada, mentre i maschi, timidi verso la luce in condizioni di forte luminosità, si allontanano rapidamente.

 

Protezione?

In Svizzera non esiste una regolamentazione a livello federale per la protezione delle lucciole e non esiste una lista rossa per questa famiglia di coleotteri.

Nel Canton Sciaffusa le lucciole (Lampyridae) sono protette ai sensi dell’articolo §12 e dell'allegato I dell'ordinanza cantonale del 6 marzo 1979 sulla protezione della natura.

Le lucciole sono protette anche nel Canton Vaud. Secondo le informazioni del Dipartimento del territorio e dell'ambiente, in Vaud vale quanto segue: "Dans le canton de Vaud, selon l'art. 25 de la Loi sur la faune (RSV 922.03), tous les animaux qui n'appartiennent pas à une espèce pouvant être chassée, capturée ou détruite, sont protégés".

 

Dichiarazione di Selangor

Al secondo Simposio internazionale sulle lucciole a Selangor, in Malesia, nell’estate del 2010, è stata adottata la Dichiarazione di Selangor sulla conservazione delle lucciole, successivamente rivista, nel 2014, a seguito del successivo simposio di Gainesville, in Florida.

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